Pensieri
Alla fine c’è soltanto una cosa che conta: essere un santo (G. Greene).
Farsi umili non significa sotterrare i propri talenti. Non significa fare il viso mesto. Non significa fuggire dalle responsabilità. Farsi umili significa liberarsi dall’ansia di ogni stima umana e avere la serena coscienza che ciascuno di noi vale tanto, quanto vale davanti a Dio.
Se non metterai il tuo io sotto i piedi, non sarai mai un uomo libero (Beato Giovanni XXIII, papa).
Ho ricevuto due lettere della stessa forza: in una si diceva che ero un grande santo, nell’altra che ero un ipocrita. La prima non mi aggiunge niente, la seconda non mi toglie niente: davanti a Dio si è quel che si è e nulla di più (Santo curato d’Ars).
Farsi umili significa mettere il primo pensiero nel servire: è grande chi serve, chi dona, chi si consuma, chi entra nel mistero dell’amore senza aspettarsi alcuna ricompensa.
Tutta la vita degli uomini è segnata dal terrore di arrivare secondi.
Nessuno può aumentare la propria statura. I tacchi posticci delle nostre superbie ingannano soltanto gli uomini. A Dio arriveremo con i piedi scalzi.
Dio mi ha insegnato ad amare. Ho imparato da lui, solo da lui (Madre Teresa di Calcutta).
Più scopriamo la bontà di Dio e più sentiamo bruciarci dentro il nostro assurdo egoismo e la nostra stridente diversità. Più guardiamo la bontà di Dio e più capiamo di essere cattivi.
Dio reagisce al nostro peccato aumentando il suo amore.
Il peccato, la fuga sembra che accenda in Dio una fiamma di più intenso amore, un desiderio di riaverci e di reinserirci nel suo piano di salvezza (Paolo VI, papa).
Gesù ci insegna che l’uomo è il tesoro di Dio e che Dio non si rassegna quando l’uomo si smarrisce. Dio farà sempre di tutto per ritrovare la sua pecora smarrita, la sua dramma perduta, il suo figlio lontano che sperpera la vita nella degradazione (cf. Lc 15).
L’uomo sta male lontano da Dio, la vita è amare senza il Padre, la terra è insopportabile senza il cielo.
Il dolore, le prove, le delusioni hanno una funzione provvidenziale: tutto è fragile quaggiù per spingerci verso Dio, per ricordarci che Dio solo è proporzionato al vuoto del cuore umano.
La bontà vera spesso per noi è incomprensibile. Si capisce Dio solamente quando si comincia a vivere la sua bontà. “Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore” (1Gv 4,8). Solo chi ama veramente conosce Dio veramente.
Ognuno vorrebbe la bontà di Dio solo per sé, a proprio favore. Questa è gelosia egoista: non è amore, ma mancanza d'amore.
Tanta gente è lontana dalla Chiesa perché allontanata dalla nostra pretesa di avere Dio esclusivamente per noi. Per fortuna nostra e loro, Dio resta il Padre misericordioso che vuole nella sua casa tutti i suoi figli.
E’ possibile andare all’inferno, ma non è facile: perché Dio non lo vuole e farà di tutto per salvarci.
E’ per l’uomo ugualmente dannoso conoscere Dio senza conoscere la propria miseria e conoscere la propria miseria senza conoscere il Redentore che potrà guarirlo. Una sola di queste conoscenze produce o la superbia dei filosofi, che hanno conosciuto Dio ma non la
propria miseria, o la disperazione degli atei, che conoscono la loro miseria senza il Redentore (B. Pascal).
Si sale solamente quando si scende (S. Francesco di Sales).
Gli uomini si criticano a vicenda, perché ciascuno cerca una rivincita per la propria piccolezza; ma per poter pronunciare un giudizio che salva le persone rispettando la verità, bisogna avere un animo talmente grande da abbracciare tutti gli uomini (G. Nossent).
Ciò che il primo Adamo ha distrutto, il secondo (Cristo) lo ricostruisce, e l’umanità raggiunge la propria perfezione nella giustizia del Figlio dell’uomo (P. Charles).
L’uomo non è libero nella misura in cui non dipende da niente e da nessuno: è libero nella misura in cui dipende da ciò che ama, ed è schiavo nella misura in cui dipende da ciò che non può amare. Il problema della libertà non si pone in termini di indipendenza, ma di amore. La forza del nostro amore determina la nostra capacità di essere liberi (G. Thibon).
Tutti sappiamo che l’amore e l’amicizia sono veramente profondi solo quando è possibile rimanere in silenzio con l’altro. Finché si ha bisogno di parlare per mantenere il contatto, si può essere tristemente sicuri che il rapporto è ancora superficiale; così, se vogliamo pregare Dio, dobbiamo sentirci bene accanto a lui, in silenzio (A. Bloom).
Il Cristo entra nelle nostre vite come il vomere di un aratro, ma il terreno dei nostri desideri è duro e oppone resistenza (P. Charles).
L’amore insegna come perseverare nella preghiera (A. Louf).
Chi fa il primo passo è sempre colui che è abbastanza ricco di spirito da essere superiore alle azioni degli uomini e da trovare le parole che riallacciano un rapporto, senza perdere la propria dignità (J. Perrin).
La felicità non sta nell’essere amati: può creare solo soddisfazione e vanità. La felicità è nell’amare (Thomas Mann).
Non essere amato è una sfortuna; non saper amare è una tragedia (Albert Camus).
Non sa dire dei sì ai fratelli chi non sa dire dei no e se stesso (Raniero Cantalamessa).
Figlie carissime, molti dei nostri santi padri e colonne della Chiesa non subirono il martirio… Io penso che ciò sia accaduto perché vi è un altro martirio, il martirio dell’amore, nel quale Dio, mentre sostiene in vita i suoi servi e le sue serve perché si spendano per la sua gloria, li rende insieme martiri e confessori. Io so che a questo martirio sono chiamate le Figlie della Visitazione, e per disposizione di Dio lo soffriranno le più fortunate, che l’avranno chiesto… Dite il vostro totale sì a Dio e ne farete la prova. Infatti l’amore divino immerge la sua spada nelle parti più intime e segrete dell’anima e ci separa da noi stessi. Ho conosciuto un’anima che l’amore ha separato da quanto le era più caro non meno che se i persecutori a colpi di spada le avessero separato lo spirito dal corpo… Ma questo vale per le persone magnanime, che non tenendo nulla per sé, tengono fede all’amore, perché il nostro Dio non intende concedere questo martirio ai deboli, poveri di amore e di costanza, e lascia che conducano la loro vita a passo mediocre, purché non si allontanino da lui; infatti non forza mai la libera volontà (Santa Giovanna Francesca di Chantal, 1572-1641).
Si ottiene di più dal cuore umano offrendogli fiducia e rispetto, piuttosto che circondandolo di disprezzo e di sospetti e dimostrando che è indegno e ignobile (P. Charles).
Ciò che veramente conta è aderire all’azione divina, rintracciata ovunque, e tanto più degna di adorazione quanto più il nostro destino è sottratto alla nostra previsione e al nostro controllo (P. Teilhard de Chardin).
Non è organizzando il mondo che saremo innestati sulle nozze della Chiesa, ma portando dentro di noi ciascuno degli uomini di questo mondo e offrendo loro non una organizzazione di vita, ma il diritto di vivere nella nostra vita (M. Delbrêl, Che gioia credere).
La sposa non genera opere d’arte nell’euforia e nella solitudine, ma figli di Adamo di cui deve fare dei figli di Dio con la sua carne e la sua anima (M. Delbrêl, Che gioia credere).
Il mio unico ideale è essere il servo, la serva, a cui il Signore dona il posto che vuole nel proprio cuore e che desidera soltanto questo: essere fedele (P. Teilhard de Chardin).
L’uomo a volte diventa capace di un ruolo eroico soltanto per la fiducia con cui gli si chiede di assumerlo (P. Charles).
Ogni fronte rivolta verso la luce è circondata da un’invisibile aureola (P. Charles).
Dio si è fatto uomo. I vagiti di un bambino restituiscono al mondo la gioia: poiché il Figlio di Dio ha preso la nostra carne, tutte le speranze sono possibili.
E’ un piacere ascoltare il silenzio di san Giuseppe (Th. Hardy).
Il silenzio è una grande persecuzione; anche se silenziosi, mai i santi hanno taciuto! (B. Pascal).
Solo il silenzio è grande, tutto il resto è debolezza (A. de Vigny).
Un silenzio attivo e costruttivo che ci estrae dalla bolgia di parole vane, perverse, inutili, stupide di cui siamo fruitori e attori (cf Gc 3) ci fa diventare uomini più saggi e credenti più limpidi (G. Ravasi).
Il sogno, in cui la persona entra quasi come in un area mistica e in un canale di conoscenza diverso e inatteso, è in realtà nella Bibbia un simbolo di rivelazione divina (G. Ravasi).
I negri americani oppressi non hanno escogitato argomenti filosofici per dimostrare l’esistenza di Dio perché per loro Dio non era un’idea metafisica, era il Dio della storia, il fedele liberatore degli oppressi. Gesù non era una parola di Dio astratta, ma era la Parola di Dio fatta carne venuta nella linea umana di Davide per offrire senso alla storia e libertà agli oppressi (H.J. Cone).
Un tempo essere distaccato significava disinteressarsi delle cose e il non prenderne che il meno possibile. Ora essere disinteressato significherà sempre più superare ogni verità e ogni bellezza grazie alla forza dell’amore che portiamo ad esse (Teilhard de Chardin).
L’amore vince ogni desiderio e ogni tentazione di possesso (G. Ravasi).
La vocazione del profeta è una vocazione per la parola che è “spada e freccia” (Eb 4,12;Is 49,2), cioè una realtà che prende l’iniziativa dato che si tratta di armi non difensive ma offensive (G. Ravasi).
Annunciare il Cristo attraverso la molteplicità delle circostanze e con le proprie caratteristiche è il compito di ogni credente.
La vocazione cristiana è radicale, nulla è messo tra parentesi, nulla è inutile, tutto è prezioso e santo (G. Ravasi).
Tutti i fedeli di qualsiasi stato e grado sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità. Per raggiungere questa perfezione i fedeli usino le forze ricevute secondo la misura con cui Cristo volle donarle, affinché seguendo l’esempio di Lui e fattisi conformi alla sua immagine, in tutto obbedienti alla volontà del Padre, si consacrino, con tutta l’anima alla gloria di Dio e al servizio del prossimo (Costituzione dogmatica sulla Chiesa, Lumen gentium n. 40).
Il credente rifiuta quel rassicurante compromesso che permette di amare Dio senza perdere di vista Mammona (F. Mauriac).
La Chiesa, unità organica, è il Corpo di Cristo. Non si tratta di una definizione analogica e neppure simbolica, ma è espressione vera della natura della Chiesa. Essa significa che la struttura organizzata, visibile della comunità ecclesiale non è altro che la rivelazione e l’attuazione del Corpo di Cristo (A. Schmemann).
La sofferenza, il peccato, il limite sono realtà che circondano e penetrano la Chiesa. La speranza, la fortezza e la fiducia devono, quindi, diventare qualità del credente. La Chiesa è il Corpo di Cristo, è via del Regno, è anticipazione della salvezza e del giudizio. Vivendo in essa e operando per essa dobbiamo pregustare e manifestare i nuovi cieli e la nuova terra, l’amore e la gioia del Risorto (G. Ravasi).
Nulla ti turbi, nulla ti rattristi, tutto passa, Dio non muta. La pazienza ottiene tutto. Chi possiede Dio non manca di nulla: solo Dio gli basta (S. Teresa d’Avila).
Ognuno cerca la mano del compagno e dice: Io sono, tu sei, noi siamo perché l’altro gli faccia da specchio e gli dica: Io sono, tu sei, noi siamo (Michaelstaedter).
E’ bello essere spossati e affaticati dalla ricerca del vero per tendere le braccia al Liberatore (B. Pascal).
In Dio si scoprono nuovi mari quanto più si naviga (Fray Luis de Léon).
La tristezza è entrata nel mondo con Satana (Bernanos).
Abbiamo mai fatto veramente l’esperienza della grazia? Non vogliamo alludere, si badi, a un generico sentimento di devozione o a un’esaltazione religiosa, di tipo festivo, e nemmeno a una qualunque consolazione intrisa di dolcezza, ma all’esperienza della grazia vera e propria, cioè a quella visitazione dello Spirito Santo, del Dio Trino, che in Cristo, grazie alla sua incarnazione e immolazione in croce, è divenuta realtà (K. Rahner).
La nascita e la crescita del vero cristiano non fioriscono da una radice sociologica ma da una forte esperienza di fede e di amore.
Davanti agli occhi di Dio ha maggior peso la bontà di pochi che la cattiveria di molti.
Il Gesù storico era l’uomo che aveva il potere di rivolgersi a Dio come Abbà e che rendeva partecipi del Regno peccatori e pubblicani, autorizzandoli a ripetere quest’unica parola: Abbà, Papà.
Dio è un amico e con lui ci si può comportare con il coraggio, l’audacia e la libertà con cui ci si rivolge a un amico vero e genuino abbandonando timori, esitazioni e convenzioni. Dio è così intimo dell’uomo che può essere anche importunato (cf Lc 11,1-13).
La preghiera cristiana dev’essere calibrata e purificata, liberandola da scorie sentimentalistiche o dalle glaciali incrostazioni dell’abitudine e della monotonia.
La Chiesa non può contentarsi di alcuna terra promessa in modo terrestre, ma deve costantemente spingersi fino all’orizzonte successivo. La Chiesa è un corpo di nomadi permanenti perché ha la visione di una città il cui artefice e costruttore è Dio. In breve, la Chiesa è un popolo che vede visioni e che ha speranze… In un mondo di città pianificate, coordinate, razionalizzate deve esserci un popolo che sogni e che speri (H. Cox).
In questo mondo rigorosamente retto da leggi economiche, calibrato da calcolatori elettronici, soddisfatto di sé e del benessere fisico, la Chiesa dev’essere un segno di “umanità”, di spiritualità, di trascendenza, di divinità.
Ogni conoscenza è figlia dell’amore. Amo, ergo sum, amo, quindi esisto… Per cui ecco le lucide parole di S. Gregorio per definire Dio: Tu che il mio cuore ama (P. Evdokimov).
La parola di Dio è come un fuoco che brucia le nostre freddezze, è come una spada che elimina le esitazioni, è come un segno che ci getta nel futuro e nella decisione, è come un’energia che ci impegna alla corsa, è come un lievito che fa esplodere la massa grigia dell’ipocrisia (G. Ravasi).
L’atteggiamento umile, che sa porsi al livello di tutti gli uomini, non è solo una virtù umana, ma è anche una dote autenticamente religiosa.
Rabbì Moshe Löb diceva: Come è facile per un uomo povero confidare in Dio; in chi altro potrebbe confidare? E come è difficile per un uomo ricco confidare in Dio. Tutti i suoi beni gli gridano: Confida in me! (M. Buber, I racconti dei Chassidim).
Il cristiano dev’essere sempre in prima fila nella difesa della libertà, dei diritti, della dignità di ogni uomo perché è suo fratello.
La paura picchiò alla porta. La fede andò ad aprire. Non c’era nessuno (L. Santucci).
La mia vita si svolge tra questi due momenti, come tra due poli opposti: la mia povertà e la tua sovrabbondante misericordia. Donde il mio sospiro e il mio grido: Veni, Domine et noli tardare, vieni Signore e non tardare! (P. Mazzolari).
Liberaci, o Signore, dalle sciocche devozioni dei santi dalla faccia triste (S. Teresa d’Avila).
Cambiare il mondo e cambiare ancora il mondo cambiato (B. Brecht).
La liturgia è integralmente realtà… Abbraccia tutto quanto esiste: angeli, uomini, cose. Tutti i contenuti e tutti gli avvenimenti della vita. Ogni realtà: la naturale afferrata dalla soprannaturale, la creata rapportata e fecondata dall’increata (R. Guardini).
Padre celeste, quando il pensiero di te si sveglia nell’anima nostra, fa’ che non si svegli come un uccello sbigottito e disorientato che svolazza qua e là, ma come un bambino che si desta col suo sorriso celeste (S. Kierkegaard).
Di una cosa sola dobbiamo avere paura, cioè della paura (Roosvelt).
La mia immortalità è indispensabile, perché Dio non vorrà commettere un’iniquità e spegnere del tutto il fuoco di amore dopo che questo si è acceso per lui nel mio cuore… Io ho cominciato ad amarlo e mi sono rallegrato del suo amore, è possibile che Lui spenga me, e la mia gioia e ci converta a zero? Se c’è Dio, anch’io sono immortale (Dostoevskij, I demoni).
Se la Buona Novella della vostra Bibbia fosse scritta anche sul vostro volto, voi non avreste bisogno di insistere così ostinatamente perché si creda nell’autorità di questo libro: le vostre opere, le vostre azioni dovrebbero rendere quasi superflua la Bibbia perché voi stessi dovreste continuamente costituire la Bibbia nuova (F. Nietzche).
Responsabilità e libertà sono concetti che si corrispondono reciprocamente. La responsabilità presuppone la libertà e questa non può consistere se non nella responsabilità. La responsabilità è la libertà data agli uomini unicamente dall’obbligo che li vincola a Dio e al prossimo (D. Bonhoeffer).
Il credente dev’essere posseduto da un continuo furore per Dio e furore per l’uomo (W. Blake).
Dio chino sulla creatura che sale fino a lui si affatica con tutte le sue forze per renderla felice e illuminarla. Come una madre egli scruta la sua creatura. Anche se i miei occhi non sanno ancora percepirlo. Non è forse necessaria tutta la durata dei secoli perché il nostro sguardo si apra alla luce? (Teilhard de Chardin).
Credere significa ricercare il centro dell’uomo non in se stessi ma fuori, nell’altro e in Dio, avere il coraggio di essere un Dio-“arlecchino” (H. Cox) o il Cristo-“idiota” di Dostoevskij che non abbandona mai gli uomini, che preferisce gli emarginati, che sa sopportare e ha imparato a perdonare, che è rivoluzionario ma non discrimina mai, che è deriso e considerato pazzo pur manifestando una sapienza che non confonde (L. Boff).
Il bambino, cioè l’essere più debole, è l’oggetto primario dell’impegno e dell’attenzione dell’autorità. Accogliere tutte le creature piccole e povere è come accogliere il Cristo e Dio, è l’atto di culto più alto. Ma contemporaneamente, proprio perché il piccolo è segno di abbandono e di spoliazione dall’orgoglio, egli deve diventare nostro maestro e guida, nostra autorità (G. Ravasi).
La verità è una sola ma ha molte facce come un diamante (Gandhi).
Ogni uomo è portatore di Dio e della verità (B. Pascal).
L’uomo ha la possibilità e il diritto di vivere il sesso, ma il sesso da solo è qualità animale e biologica e come tale è cieco e istintivo. L’uomo ha la possibilità di esaltare il sesso con l’eros che è passione, estetica, sensibilità, cosa impossibile per l’animale. Ma l’eros da solo può essere egoistico e riduttivo dell’altro a oggetto. L’uomo, solo tra tutti gli esseri, può vivere l’amore che trasforma sesso ed eros in una comunione perfetta, in un segno vivo dell’amore di Dio (G. Ravasi).
Non basta possedere la Bibbia, bisogna leggerla, non basta leggere la Bibbia, bisogna crederla, non basta credere la Bibbia, bisogna viverla.
La religione è il sospiro dell’anima in un mondo senz’anima (C. Marx).
Non esistono creature insignificanti agli occhi di Dio (Dostoevskij).
E’ impossibile rimanere sempre davanti all’immagine del Dio prediletto ad agitare lampade rituali, è possibile invece agitare davanti al nome del proprio Dio la lampada ardente del proprio amore (Tukaram, mistico indù del XVII secolo).
Lavorare a ben pensare: ecco il principio della morale (B. Pascal).
Non in un luogo va cercata la presenza di Dio ma negli atti, nella vita, nel comportamento. Se tutto questo è secondo Dio, se si compie in conformità al suo precetto, poco importa che tu sia in casa o in piazza, poco importa che tu ti trovi a teatro: se tu servi il Verbo di Dio, tu vivi alla sua presenza, non dubitare (Origene).
Se ho passato in vita mia un sol giorno senza di Te, io mi pento della vita, per quel giorno e per quell’ora! (Rumî, mistico sufita, 1207-1273).
Ho perso l’infanzia, ma la posso riconquistare attraverso la santità (Bernanos).
Col nome “Padre” sulle labbra Gesù esprime la certezza che per lui la morte non è l’ultima realtà ma che da parte di Dio si attende la vita (K.H. Rengstorf).
Molte sono le cose mirabili ma nessuna è più mirabile dell’uomo (Sofocle).
Il vero Bello e il vero Amore è Dio e tutto ciò che vi è di bello e di amabile al mondo è una manifestazione della sua bellezza e del suo amore. Tutte le volte che scorgiamo un essere bello o innamorato, le pupille del nostro intelletto dovrebbero essere rivolte verso di Lui e in direzione di Lui protendersi il nostro intimo (Al-Kasciani, mistico persiano morto nel 1330).
Come la peccatrice all’ombra del tuo vestito possa io rifugiarmi e abitarvi per sempre. Come colei che nella sua paura trovò forza e guarigione, guariscimi dalle mie fughe per paura; che in te trovi forza! Che dal tuo mantello mi lasci guidare fino al tuo corpo, perché possa cantarti meno indegnamente! Il tuo mantello, Signore, è continua medicina, la tua forza nascosta nella tua veste risiede. Basta un po’ di saliva delle tue labbra e meraviglia di luce si opera nel fango! (S. Efrem siro, diacono).
L’accoglienza della croce non è puro esercizio ascetico, né tanto meno abnegazione masochista da “flagellanti” fanatici, è invece orientata verso il vero “trovare”, verso la gioia della donazione per la costruzione di un mondo nuovo. Non è un semplice “perdere”, ma un “perdere per trovare”, come il Cristo che “in cambio della gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce” (Eb 12,2). (G. Ravasi).
Se non puoi avere la vita che desideri, cerca almeno questo per quanto sta in te: non sciuparla nel troppo commercio con la gente, con troppe parole e in un viavai frenetico. Non sciuparla portandola in giro in balìa del quotidiano gioco balordo degli incontri e degli inviti, fino a farne una stucchevole estranea (C. Kavafis).
Non stanchiamoci mai di lodare un Re e Signore di tanta maestà, il quale ci ha preparato un regno che mai finirà, in cambio di qualche piccola sofferenza avvolta in mille gioie e che domani avrà termine. Sia egli benedetto sempre! Amen, amen! (S. Teresa d’Avila).
La sposa dice che il suo diletto è un semplice mazzetto di mirra: per amore di lui, ella è pronta a trovare leggere tutte le sue sofferenze. Per me chi ama è un mazzo di fiori: la forza dell'amore vince i dolori più atroci (Commento al Cantico 4,6). (S. Bernardo).
Passa certamente l’aspetto di questo mondo deformato dal peccato. Dio prepara una nuova abitazione e una terra nuova in cui abita la giustizia e la cui felicità sazierà sovrabbondantemente tutti i desideri di pace che salgono dal cuore degli uomini… E sarà liberata dalla schiavitù della vanità tutta quella realtà che Dio ha creato appunto per l’uomo (Concilio Vaticano II, GS, 39).
L’uomo non è solo sentimento, è intelligenza, volontà, azione. Tutto l’uomo deve lasciarsi invadere dal seme fecondo che è la Parola di Dio, Cristo Gesù. La liturgia bizantina esclama: “Come sorgente per la vita eterna tu inondi il mondo con la tua efficace Parola, col tuo purissimo Sangue, con l’acqua gloriosa del tuo Spirito (G. Ravasi).
Bisogna condividere la pazienza di Dio che non conosce l’intransigenza, il radicalismo, l’integralismo ma che attende lo sviluppo verso il bene della storia. Purtroppo spesso i credenti sono travolti da un’ansia apocalittica, sono giudici implacabili, incapaci di rispettare, pronti perfino a invocare pene di morte, eliminazione, torture a fine esemplare. Il Libro della Sapienza, invece, ci insegna che “il padrone della forza, Dio, giudica con mitezza e, con tal modo di agire, insegna al suo popolo che il giusto deve amare gli uomini”. (G. Ravasi).
Muhammad Iqbal, fondatore del Pakistan moderno, ha scritto questo esame di coscienza utile per tutti e strutturato su una protesta di Dio nei confronti dell’uomo (Io – tu): “Il mondo ho creato d’una sola argilla e d’una sola acqua. Tu Tartari, Negri, Persiani creasti! Io in seno alla terra ho creato purissimo acciaio. Tu spade, frecce, fucili creasti! Tu fredde asce creasti per i germogli, tu chiudesti in gabbia melodie di uccelli!” (G. Ravasi).
La Bibbia è la celebrazione della maturità umana e spirituale, dell’intelligenza critica, della formazione globale e non solo teologica dell’uomo. Non è lecito ricorrere ad attenuanti o a motivazioni pietistiche per ostacolare il progresso autentico della cultura, della scienza, del pensiero e della teologia, perché è l’uomo intero, con lo splendore delle sue doti, che deve giungere a Dio, decidendo il suo destino con libertà e sapienza (G Ravasi).
La maturità interiore è un valore inestimabile e ogni credente deve lottare contro ogni forma di oppressione, di oscurantismo, di superficialità per far crescere ogni uomo in sapienza e grazia. Le realtà terrestri, umane, scientifiche, culturali e spirituali sono raggi dello splendore divino. Favorire arti, scienze, filosofia, ricerca religiosa ecc. è collaborare al progetto “cosmico”, cioè armonico, che Dio ha tracciato nell’essere (G. Ravasi).
Perché io ho paura delle persecuzioni di quanti pongono fiducia in una banca e la loro sicurezza in una polizza di assicurazione? La vita non si può comperare con un assegno; le sue azioni sono alte, non pagabili in denaro (E. Cardenal).
La Chiesa una ,santa, cattolica, apostolica è la Chiesa di Gesù Cristo… La Chiesa di Gesù Cristo è caratterizzata nel mondo dall’unità nella libertà, dalla santità nella povertà, dalla cattolicità nella scelta dei deboli e dall’apostolato nella sofferenza (J. Moltmann).
Le beatitudini (Mt 5,1-12) celebrano la priorità della grazia di Dio che sceglie i poveri per attuare il suo disegno di salvezza, perché “Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto… è debole… è ignobile e disprezzato…, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio (1Cor 1,27-29); ma sono anche una verifica dell’impegno di ogni coscienza cristiana la quale si deve fondare sulla pietà genuina che non si gloria della propria sapienza, della propria ricchezza e fortezza, ma che è umile riconoscimento della potenza e della bontà di Dio: “Chi si vanta si vanti nel Signore” (1Cor 1,31) (G. Ravasi).
La rivelazione della volontà di Dio è questa: l’uomo è liberato per obbedire integralmente all’unico Signore ed è liberato per amare in modo attivo e incondizionato il proprio fratello senza discriminazioni etniche e religiose (R. Fabris).
Il cantico di Maria (Lc 1,46-55) potrebbe esprimere alla perfezione la spiritualità della liberazione. Testo di azione di grazie per i doni del Signore, esprime umilmente la gioia di sapersi amati da lui; ma allo stesso tempo è uno dei testi di maggiore contenuto politico e liberatore del Nuovo Testamento. Questa azione di grazie e questa gioia sono strettamente legate all’azione di Dio che libera gli oppressi e umilia i potenti. Il futuro della storia è nella linea del povero e dello sfruttato. La liberazione sarà opera dello stesso oppresso, ma in lui è il Signore che salva la storia. La spiritualità della liberazione avrà come punto di partenza, la spiritualità degli anawim (poveri, oppressi, sfruttati…) (G. Gutierrez).
Questa è la vera liturgia, il vero culto che i credenti rendono a Dio e in questo senso la Chiesa li incita a tutte le opere di carità, di pietà e di apostolato attraverso le quali diviene manifesto che i fedeli di Cristo non sono di questo mondo e tuttavia sono la luce del mondo e rendono gloria al Padre davanti agli uomini.
(Concilio Vaticano II, Costituzione sulla Liturgia, n. 15).
La vostra fede, libera da ogni sospetto di dominio e dalla pura abilità verbale, con la forza dello Spirito indicherà agli uomini la via della salvezza (Teodoreto di Ciro).
Come la luce non è il sole eppure è del sole così l’uomo è segno di Dio pur non essendo Dio: Noi siamo i raggi della verità, non Lui che è la verità. Come la luce del sole che non è il sole (Ebrat en-Nai’ni).
L’appello alla purezza della spiritualità, della fede, della contemplazione e dell’amore costituisce il monito costante e primario di ogni chiesa (G. Ravasi).
Io credo che se un giorno diventerò cristiano sul serio, dovrò vergognarmi soprattutto, non di non esserlo diventato prima, ma di aver tentato prima tutte le scappatoie (S. Kierkegaard).
L’uomo è creato per imparare ad amare Dio e il prossimo, ma l’amore è dono di sé, quindi l’amore è anche sacrificio, è libertà conquistata, è presenza di Dio, perché ogni amore vero deve farci assomigliare di più a Dio che è Amore. Purtroppo l’uomo ha deviato, ha fatto una opzione contraria: l’amore è diventato istinto, libertinaggio, narcisismo, sfruttamento, sensazione senza riferimento alla profondità interiore dell’uomo.
Gesù ci invita ad abbandonare le visioni infantili e puerili di Dio: Dio vendicativo, lontano, opprimente: sono tutte letture sbagliate della divinità. Il suo vero nome è Padre. E’ un nome che evoca fiducia, abbandono, sicurezza, ottimismo.
Non dobbiamo pregare per portare Dio dalla nostra parte (Dio è già per noi!), ma per avere la fede e la forza di metterci dalla parte di Dio.
La vita di un uomo non dipende da quanto ha, ma da quanto dà; non da quanto possiede, ma da quanto ama.
Disegnare focacce non placa la fame.
Proverbio cinese
I paesi di forte densità cristiana detengono una ricchezza enorme, a fianco dei paesi non cristiani, privi di mezzi materiali. La risposta che verrà data a questo immenso problema potrebbe determinare l’avvenire del cristianesimo.
R. Schutz
priore di Taizé
L’ateismo, col suo odio contro Dio, può essere più vicino alla fede che non l’indifferenza del mondo occidentale, che non è né caldo né freddo e che quindi verrà vomitato dalla bocca di Dio.
F. Sheen
La vita presente non è la festa, ma l’attesa della festa. Questa è la verità che redime la morte e anticipa, nella speranza, la vita del mondo che verrà. E’ la verità che fa giustizia di tutte le situazioni: malati e sani, ricci e poveri, intelligenti e sprovveduti… sappiano che queste situazioni appartengono al mondo dell’attesa. E’ la verità che ha aperto il cristianesimo all’amore di ogni uomo: l’infelice, il lebbroso, il portatore di handicap contano quanto i sani, anzi vengono chiamati beati, perché più degli altri possono capire la speranza e vivere l’attesa.
Il mondo moderno vive una specie di rimozione collettiva del pensiero della morte e di conseguenza la vita di quaggiù si riduce a un tentativo folle di inventare un paradiso in terra. Ma la sofferenza, la malattia, la morte demoliscono e demoliranno sempre ogni tentativo di fermare il presente e costringeranno a cercare al di là del presente.
I cristiani sono chiamati a ricordare l’eternità. Per questo devono vivere in modo tutto nuovo il rapporto con le persone, con le cose, con la malattia, con la morte.
L’attesa dell’eternità non è un anestetico che ci addormenta, ma uno stimolo che ci spinge a trafficare il presente nella logica dell’amore di Dio.
L’egoismo è la causa di molte malattie; l’altruismo, l’amorevolezza, il perdono e l’autodisciplina ne sono la cura.
F. Sheen
La morte è la cosa più preziosa che sia stata data all’uomo. L’empietà suprema è usarla male.
S. Weil
Preghiera
Ti benediciamo, Signore Gesù,
perché con la tua pasqua hai redento il mondo.
In questo giorno santo,
la Chiesa radunata nel tuo nome
confessa che tu sei il Signore,
vincitore del peccato e della morte,
e sorgente della vita nello Spirito.
Uniti nel tuo amore redentore,
gustiamo il dono della santa Eucaristia:
nutra la nostra preghiera,
il servizio apostolico e la comunione fraterna,
per essere in te offerta a Dio gradita.
Rendici profeti dell’amore
e umili servitori della riconciliazione,
in cammino verso la Pasqua del tuo regno.
Amen.
Pensieri 40
Noi crediamo che molte delle tristi crisi spirituali e morali di persone educate e inserite nell’organismo ecclesiale, siano dovute al languore e forse alla mancanza di una regolare e intensa vita di orazione, sostenuta fino a ieri da sagge abitudini esterne, abbandonate le quali l’orazione è spenta: e con essa la fedeltà e la gioia.
Papa Paolo VI
Per me la predicazione più efficace del sacerdote è sempre stata la sua vita. Un buon prete non ha nulla da dirmi: io lo guardo e ciò mi basta.
F. Mauriac
Niente è più banale del male. A dispetto di tutti i romanticismi, la bassezza non si identifica mai con la felicità.
G. Thibon
Nel mondo manca la pace, perché la pace manca nei cuori. Non è per fatalismo che vengono le guerre, ma per un’esplosione di inquietudine che contagia tanta gente.
A che serve tanta scienza se non sai più perché vivi?
Ogni religione predica il dovere di amare Dio e ogni credente è convinto di amare il suo Dio. Ma la novità portata da Cristo è quella di amare Dio e il prossimo come due realtà inseparabili. Per cui: Vuoi sapere quanto ami Dio? Guarda quanto ami il prossimo! Vuoi sapere se credi in Dio? Guarda come tratti il prossimo! Vuoi sapere se la tua preghiera a Dio è vera? Verifica se ti spinge ad amare di più il tuo prossimo! «Se uno dicesse: “Io amo Dio” e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. Questo è il comandamento che abbiamo ricevuto da lui: chi ama Dio, ami anche il fratello”» (1Gv 4,8).
Gli uomini cercano un posto per Cristo nella storia, invece è la storia che deve cercare il suo posto in Cristo.
G. Papini
In lui (Cristo) e solo in lui si capisce chi è Dio e chi è l’uomo: che cos’è la vita e la morte.
B. Pascal
E’ efficiente non chi fa tanto, ma chi fa con Dio.
Se la vita interiore è nulla, per quanto si abbia zelo, buone intenzioni e tanto lavoro… i frutti sono nulli.
C. De Foucauld
Spesso ho pensato quale tormento noi uomini dobbiamo essere per Dio, noi che ad ogni momento siamo lì a importunarlo con le nostre piccole angustie... Invece di stare a predicare il dovere di pregare Dio, non sarebbe più giusto ricordare agli uomini il privilegio immenso di poter parlare con Dio?
S. Kierkegaard
La preghiera non può lasciare immutata la vita.
La fede è la forza del credente perché ci permette di far nostra la forza di Dio.
Il nostro periodo è il più loquace della storia.
F. Sheen
Il dono più grande non è fatto di cose, ma di noi stessi: allora anche l’ultima creatura ha qualcosa da donare.
P. Mazzolari
Chi ha fede, sa attendere.
P. Mazzolari
Preghiera
Padre santo,
creatore del mondo e fonte della vita,
con la risurrezione del Figlio tuo Gesù,
hai posto sulla tua opera il sigillo della vita:
noi cantiamo la vittoria del tuo amore.
In questo primo giorno della nuova creazione,
effondi il tuo Spirito sull’umanità intera,
perché i popoli ti riconoscano loro Dio
e vivano nella concordia e nella pace.
Tu che hai gradito il sacrificio del tuo Figlio,
concedi a noi, che celebriamo i santi misteri,
di diventare in lui offerta viva
a lode della tua gloria.
La tua Parola e il Pane eucaristico
ci sostengano sulla via della missione,
nell’attesa della domenica senza tramonto.
Amen.
Pensieri 39
Inebriato dai successi giovanili mi sentivo infallibile e quindi ero crudele. Ma sulla paglia marcia del lager avvertii in me il primo fievole battito del bene.
Solzenicyn
da “Arcipelago Gulag”
Sono insoddisfatto dei falsi valori di questo secolo e ho capito che c’è solo un’alternativa: quella proposta duemila anni fa presso il mare di Galilea e sulla collina del Golgota… I vecchi dèi pagani venivano tutti rappresentati in termini di potere terreno, di ricchezza, potenti ma mediocri e lascivi. La croce invece per la prima volta ha rivelato Dio in termini di debolezza, di umiltà, di sofferenza e, da un punto di vista umano, di assurdità. Da allora abbiamo visto questo Dio rappresentato nell’agnello, che è la più timida, mite e vulnerabile creatura vivente. Agnello di Dio! Così si è cantato con gioia attraverso i secoli!
M. Muggeridge
Giornalista televisivo inglese, battezzato nella fede cattolica a 79 anni
Quanto è lontana dal Vangelo la civiltà dei divertimenti, del tutto-svago, del sempre-nuovo, del tutto facile. Il Vangelo è questo: “Smetti di pensare a te stesso!”: e sarai umile, sereno, paziente, generoso: saprai perdonare e saprai sorridere a tutti: niente ti turberà perché Dio ti basterà sempre.
Il più bel libro è il Crocifisso e chi non sa leggerlo è il più sventurato degli analfabeti.
S. Giuseppe Benedetto Cottolengo
L’uomo è uno scolaro e il dolore è il suo maestro.
Gandhi
Il cristiano è un uomo a cui Dio ha affidato tutti gli uomini.
S. Giovanni Crisostomo
La bontà vigilante, paziente e longanime arriva ben più in là e più rapidamente che non il rigore e il frustino. Non soffro neanche illusioni o dubbi su questo punto.
Beato papa Giovanni XXIII
Ho imparato mediante amare esperienze una lezione suprema: a preservare la mia rabbia; e come il calore che non si disperde si converte in energia, così la nostra rabbia dominata può trasformarsi in una forza capace di muovere il mondo.
Gandhi
Quando l’ossessione economica ha afferrato un uomo, non c’è più nulla di sacro, neanche la famiglia, neanche la religione.
P. Mazzolari
La famiglia non deve assorbire al punto tale da diventare un ostacolo ad amare Dio. E’ Dio lo scopo della vita e la famiglia sarà sempre un mezzo per rispondere a Dio. Non avremmo san Francesco d’Assisi se non avesse avuto il coraggio di rompere i legami con un modo banale di essere nella famiglia, per riprendersi la libertà di amare Dio sopra ogni cosa.
Si può essere superbi anche nel bene. E più si è buoni, più è alle porte la tentazione della superbia.
G. De Luca
Il senso della mia pochezza e del mio niente mi ha sempre fatto buona compagnia, tenendomi umile e quieto.
Beato papa Giovanni XXIII
Perdiamo molte battaglie, perché preghiamo poco.
Papa Giovanni Paolo I
Incaricare i dodici apostoli di conquistare il mondo sembra una follia, invece è onnipotenza.
Il mondo ci fa paura quando lo combattiamo con i suoi stessi mezzi: violenza con violenza, orgoglio con orgoglio, torto con torto, dispetto con dispetto, cattiveria con cattiveria… Ma il mondo non fa più paura quando lo si combatte con i mezzi di Dio: mansuetudine, pazienza, sacrificio, perdono, generosità, preghiera.
Per fare del bene non ho mai avuto bisogno di polemizzare con nessuno.
Dionigi l’Aeropagita
Preghiera
Maria,
tu doni al mondo
la consolazione, Gesù Cristo.
Donalo anche a me,
perché sia il mio amico,
la mia guida,
il mio tutto.
Donami il tuo ascolto,
la tua partecipazione
al mistero pasquale,
la tua fede ai piedi della croce.
Donami un amore appassionato
come il tuo,
per l'umanità e per la Chiesa.
Perché tu sei madre.
Pensieri 38
La religione cristiana è per la gioia dell’uomo.
Portate sempre la gioia. Il bene va fatto con gioia: se siete tristi, non potete parlare di Dio a nessuno, perché Dio è felice.
Madre Teresa di Calcutta
Sapete perché sono sempre contento? Perché non ho mai trovato un motivo vero per essere triste.
Beato papa Giovanni XXIII
O uomini, è inutile che cerchiate in voi stessi il rimedio per le vostre miserie. Tutto il vostro lume può soltanto arrivare a capire che in voi non troverete la soluzione.
B. Pascal
Spegnete la speranza della Risurrezione e tutto il mondo batterà i denti!
Essere diventati più profondi è il privilegio di quanti hanno sofferto.
O. Wilde
L’uomo è infelice, perché non sa di essere felice.
F. Dostoevskij
La felicità non è in noi, né fuori di noi. La felicità è in Dio: sia fuori che dentro di noi.
B. Pascal
La violenza nasce dall’odio e l’odio è il segno distintivo di satana. La violenza genera altra violenza. Per uscire da questa spirale infernale ci vuole qualcuno che interrompa la catena, ci vuole qualcuno che ami per primo e accetti di essere vittima senza essere assassino. Questo qualcuno è Dio. Egli ci ha amato fino a diventare vittima.
Il vero cristiano può essere odiato, ma non può odiare: esattamente come accade per Dio.
Per Gesù un’azione è buona solo quando esce da un cuore buono: altrimenti è una finzione, un ipocrisia.
Se nostro dovere è l’amore del prossimo, noi dobbiamo ricordare che anche la Chiesa è prossimo, anzi è il nostro prossimo per eccellenza.
Paolo VI
Non appoggiarti all’uomo: deve morire: Non appoggiarti all’albero: deve seccare. Non appoggiarti al muro: deve crollare. Appoggiati a Dio, a Dio soltanto. Lui rimane sempre!
S. Francesco d’Assisi
a S. Chiara
Dicono che l’umiltà possegga un terribile potere!
F. Dostoevskij
La vita mondana l’ho frequentata e la conosco: è la vita più pazza e più infelice che si possa immaginare.
Padre Eligio
La morte dovrebbe essere la cosa più bella, se noi amassimo veramente Dio.
P. Claudel
Non esiste peccato più grave di quello che consiste nel negare il peccato stesso. Il peccato d’oggi sta nell’aver perso il senso del peccato.
Pio XII
Se Dio non esiste, tutto è permesso.
F. Dostoevskij
Le parole della Vergine che mi rimasero più impresse nel cuore furono quelle con cui la Madre del Cielo chiedeva che non si offendesse più Dio, nostro Signore, che è già troppo offeso! Oh, come vorrei che risuonasse in tutto il mondo, e che tutti ascoltassero questa voce!
Lucia dos Santos
veggente di Fatima
Dopo la confessione, a Sant’Elena, prima di morire, Napoleone Bonaparte disse: “Ho fatto pace con tutta l’umanità!”.
Preghiera
Fratelli, Cristo ha sofferto la morte a nostro vantaggio ed è stato messo alla prova in tutto come noi, escluso il peccato. Il suo sangue ci purifica dai peccati per servire il Dio vivente (cf. Eb 2,9; 4,15; 9,14).
Signore Gesù,
che muori in croce per la nostra salvezza,
contempliamo con sguardo di pietà la tua agonia,
in unione alla Madre addolorata e ai santi.
Tu ci riveli il Dio ricco di misericordia
che non ha esitato a consegnarti nelle nostre mani.
O uomo dei dolori, fratello da tutti abbandonato,
hai preso su di te l’iniquità del mondo
e ti sei fatto per ognuno avvocato di perdono,
riparando il nostro peccato col tuo amore.
Rendici partecipi della tua dedizione,
capaci di sentire compassione
per l’uomo, ferito e umiliato dal male.
Accogli nel tuo cuore l’umanità lacerata
e rinnovala con la vita del tuo Spirito.
Amen.
Pensieri 37
L’ottava opera di misericordia è rallegrare le persone tristi.
Voglio veder ridere. Un cristiano non ha alcun motivo per essere triste e ne ha tanti per essere contento.
S. Ignazio di Loyola
Il diavolo fa grande tripudio, quando può togliere la gioia dello spirito al servo di Dio.
S. Francesco d’Assisi
Abbiamo dimenticato Dio: questo è il vero male; il resto è solo conseguenza.
Solzenicyn
La famiglia è fatta per accogliere Dio e quindi l’assenza di Dio significa il fallimento dello scopo della famiglia. La maturità di coscienza dei genitori cristiani sta proprio nel sentirsi manifestazione di Dio: paternità e maternità sono due modi che Dio ha scelto per presentarsi al mondo.
E’ cristiana la famiglia nella quale umilmente si vive la fede, ricordando che Dio agisce sempre nel solco della pazienza e della coerenza.
Ogni bambino che nasce ci porta la notizia che Dio non si è ancora stancato degli uomini.
R. Tagore
Non c’è amore là dove la scelta non è irrevocabile.
A. De Saint-Exupéry
Un bambino non ancora nato e non voluto è la creatura più povera e più indifesa.
Madre Teresa di Calcutta
Solo se costruiremo una comunità veramente fraterna e unita sentiremo la Risurrezione dentro di noi.
Vivete in modo tale da essere la dimostrazione di Dio.
Madre Teresa di Calcutta
Ciò che è l’anima nel corpo, questo devono essere i cristiani nel mondo.
dalla lettera a Diogneto
Il cristiano lavora per far crescere l’universo e per far spuntare la nuova creazione attraverso un travaglio caotico e doloroso, pieno di speranza e di affanni: travaglio però che non è quello di un’agonia, ma di un parto.
J. Mauroux
La ricerca di popolarità è un segno di debolezza.
Al cardinale Benelli chiesero: “Che cosa c’è da fare per uscire da questa situazione di difficoltà?”. Rispose: “Non c’è niente da fare, c’è tutto da essere: essere cristiani veri”.
C’è una cosa più importante della tua azione: la preghiera; c’è una forza più efficace della tua parola: l’amore.
C. Carretto
Chi vuol fare qualcosa, trova un mezzo; chi non vuol far nulla, trova una scusa
Proverbio arabo
L’apostolato e la propaganda non hanno nulla in comune. Il vero apostolato testimonia per mezzo della vita e questa testimonianza attira al pari della gioia.
J. Saliège
Considero la fede come un dono soprannaturale di Dio, ma non ho mai trascurato alcun mezzo per rafforzarla in me sempre di più e per cacciare ogni dubbio che la potesse insidiare.
A. Volta
Io non ho la fede, ma vorrei averla: considero la fede come il più prezioso bene di cui si possa godere in questo mondo.
A. France
Dio è morto ma, ma l’uomo non è diventato ateo. Questo silenzio del trascendente, congiunto alla permanenza del bisogno religioso presso l’uomo moderno, ecco il grande enigma oggi e ieri. Dio tace e tutto in me esige Dio!
J.-P. Sartre
Preghiera
Gesù, ascoltami. Io non sono nativo del cielo e so bene che in paradiso l’unico autoctono sei tu: vorrei tanto raggiungere il tuo paese e prendervi la cittadinanza, per sempre.
J.-Y. Quellec
La salvezza, come tutto ciò che innalza la natura umana, non può essere che il frutto di una collaborazione. Collaborazione ineguale, dove tu, o Signore, hai largito quasi tutto e a noi chiedi quasi nulla. Ma senza quell’atomo di adesione dell’uomo, perfino la tua onnipotenza è impotente a salvarci.
Giovanni Papini
I nemici della Chiesa non possono farle altro che bene. Il vero nemico della Chiesa è dentro di noi: è il peccato.
C. De Foucauld
Gesù ci ha comandato di amarci scambievolmente. Non ci ha comandato di piacerci l’un l’altro. Se aspettiamo che alcune persone ci diventino gradite o attraenti prima di cominciare ad amarle, non cominceremo mai.
T. Merton
Senza un intimo e assiduo contatto con Cristo non può esserci né santità né apostolato. L’apostolo, sacerdote o laico, dovrà dunque dare il primo posto, tra i valori della sua esistenza, alla preghiera, al raccoglimento silenzioso, all’orazione e a tutto ciò che li alimenta.
Card. Suhard
La nostra gioia è il mezzo migliore per predicare il cristianesimo.
Madre Teresa di Calcutta
Per farmi imparare a credere al loro Dio, bisognerebbe che i cristiani cantassero dei canti migliori, bisognerebbe che avessero un’aria più contenta.
Nietzsche
Il mondo propone il piacere, mentre Dio propone la gioia, frutto di amore. Dio, che ha scelto Betlemme e il Calvario, è coerente con se stesso: la ricchezza, il potere, la salute, la cosiddetta fortuna non risolvono il problema della gioia dell’essere umano.
Più tutto mi mancherà quaggiù, più troverò l’Unico necessario.
C. De Foucauld
La Chiesa degli ultimi tempi offrirà a chi ha fame non le pietre ideologiche dei sistemi, né le pietre teologiche dei catechismi; offrirà invece il pane degli angeli e il cuore del fratello offerto come nutrimento puro.
P. N. Evdokimov
Una preghiera
"Padre mio, io m’abbandono a te;
fa’ di me quello che ti piace;
qualunque cosa tu faccia di me,
io ti ringrazio.
Sono pronto a tutto, accetto tutto,
perché la tua volontà si compia in me
e in tutte le tue creature;
non desidero nient’altro, mio Dio.
Rimetto la mia anima nelle tue mani,
te la dono, mio Dio,
con tutto l’amore del mio cuore,
perché ti amo.
Ed è per me un’esigenza d’amore
il donarmi, il rimettermi nelle tue mani,
senza misura, con confidenza infinita,
perché tu sei il PADRE MIO".
C. De Foucauld
Pensieri 2
Tutti si meravigliano per la mia serenità. Ma io non trovo motivi per inquietarmi.
Beato Giovanni XXIII
Non abbiamo portato nulla in questo mondo e nulla possiamo portare via. Quando, dunque, abbiamo di che mangiare e di che coprirci, accontentiamoci. Quelli invece che vogliono arricchirsi, cadono nella tentazione, nell’inganno di molti desideri insensati e dannosi, che fanno affogare gli uomini nella rovina e nella perdizione. L’avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali; presi da questo desiderio, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti tormenti.
Prima Lettera a Timoteo 6,7-10
Abbiamo conquistato molto benessere, ma abbiamo perduto tanto bene.
Albert Schweitzer, quando nel 1952 si recò a Oslo per ritirare il premio Nobel per la pace, disse: “Con il progresso cedevate di creare un superuomo, invece io ho davanti a me un pover’uomo. Il progresso pretendeva di risolvere tutti i problemi della nostra esistenza, invece ci ha resi tutti più disumani.
Sono convinto che oggi l’Europa non rappresenta né lo spirito di Dio, né il cristianesimo, ma lo spirito di satana. L’Europa, infatti, è cristiana solo di nome: in realtà essa adora il denaro.
Gandhi
Il bene non fa rumore e il rumore non fa bene. Abbiamo bisogno di silenzio per ritrovare noi stessi e Dio. Dobbiamo rieducarci al silenzio, all’ascolto, alla riflessione. A parlare non si impara niente, ad ascoltare si può imparare tutto.
Le grandi parole sono sempre nate da un profondo e prolungato silenzio. Silenzio per pregare e pregare per amare.
La preghiera mi ha salvato la vita. Senza di essa sarei pazzo da molto tempo.
Gandhi
. . .
Lodi di Dio Altissimo
Tu sei santo, Signore solo Dio,
che operi cose meravigliose
Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei altissimo
Tu sei re onnipotente, Tu, Padre santo,
re del cielo e della terra
Tu sei trino ed uno, Signore Dio degli dei,
Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene,
il Signore Dio vivo e vero.
Tu sei amore e carità, Tu sei sapienza,
Tu sei umiltà, Tu sei pazienza,
Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine
Tu sei sicurezza, Tu sei quiete.
Tu sei gaudio e letizia, Tu sei nostra speranza
Tu sei giustizia.
Tu sei temperanza,
Tu sei tutta la nostra ricchezza a sufficienza.
Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine.
Tu sei protettore, Tu sei custode e nostro difensore,
Tu sei fortezza, Tu sei refrigerio.
Tu sei la nostra speranza, Tu sei la nostra fede.
Tu se la nostra carità.
Tu sei tutta la nostra dolcezza,
Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore,
Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.
San Francesco d’Assisi
Non basta ripetere le parole eterne del Vangelo, come non basta piantare delle croci, se nessuno vi si lascia poi inchiodare insieme con Cristo.
P. Mazzolari
La Chiesa sarà sempre meravigliosamente santa per grazia di Dio e scandalosamente peccatrice per colpa nostra.
Il tradimento è un prezzo che anche Dio paga quando sceglie gli uomini e li lascia liberi.
La persecuzione diventa parte inevitabile dell’esperienza cristiana non perché il cristiano la cerchi o la voglia, ma perché chi ha scelto l’egoismo non vuole il cristiano. Ma i cristiani non sempre sono stati perseguitati a motivo della loro fedeltà al Vangelo. Esiste una persecuzione causata dalle prepotenze e dalle intolleranze giustificate in nome di un Vangelo tradito. Dio ci liberi da queste persecuzioni che sono soltanto conseguenza del nostro peccato.
Lo scopo della vita è imparare a donare. Solo donandosi si trova se stessi, perché ci si mette in sintonia con Dio; solo donando si possono risolvere i problemi dell’esistenza e della convivenza.
Non è possibile amare il padre e la madre, non è possibile amare i figli senza amare Dio. Solo un riferimento comune al di sopra di noi, Dio, può far nascere l’altruismo e la gioia di vivere insieme.
Gesù presenta il sacrificio come componente della vita: “Chi non prende la sua croce e non mi segue non è degno di me” (Mt 10,38): proprio il contrario di ciò che comunemente si pensa. Pochi genitori educano i figli al sacrificio. Qualche volta l’amore dei genitori verso i figli è collaborazione insipiente al divertimento più sfrenato e immorale. “Attualmente né la scuola, né la famiglia sanno insegnare alla gioventù come comportarsi. Noi vediamo riflessa in questa gioventù, come in uno specchio, la mediocrità degli educatori” (A. Carrel).
E’ mia impressione che una bomba atomica sia scoppiata presso le radici della moralità: E responsabile, per gran parte, è la televisione, che ha ridotto la vita a un bene di consumo.
E. Montale
Esortazione del papa Paolo VI
Accogliere come programma la vita cristiana diventa oggi un esercizio forte. L’abitudine tradizionale delle nostre case, ordinate, semplici e austere, buone e felici, non regge più da se stessa. Il costume pubblico, presidio delle virtù domestiche e sociali, è in via di mutamento e, sotto certi a spetti, in via di dissoluzione. La legalità non sempre è sufficiente alle esigenze della moralità. La famiglia è messa in discussione nelle sue leggi fondamentali: l’unità, l’esclusività, la perennità.
Tocca a voi, sposi cristiani, a voi, famiglie benedette dal carisma sacramentale; a voi, fedeli di una religione che ha nell’amore, nel vero amore evangelico, la sua espressione più alta e più sacra, più generosa e più felice, a voi riscoprire la vostra vocazione e la vostra fortuna; a voi preservare il carattere incomparabilmente umano e spontaneamente religioso della famiglia cristiana; a voi rigenerare nei vostri figli e nella società il senso dello spirito che solleva al suo livello la carne.
. . . .
Credere significa mettersi in viaggio, seguire, affidarsi, consegnarsi a Cristo, lasciarsi condurre da Cristo giorno per giorno.
Spesso la nostra fede non è il cammino dietro il Signore, ma l’assurda pretesa che sia il Signore a fare il nostro cammino insipiente.
La croce è il cammino per uscire dall’egoismo ed entrare nell’altruismo; la croce è lotta per demolire le pareti della nostra chiusura e diventare trasparenza di carità.
Senza educazione alla croce, al sacrificio, avremo una società sempre più violenta: non sapremo più vivere gli uni per gli altri; non sapremo più accettare l’ammalato, l’anziano e il bambino; ci sarà sempre più solitudine e quindi infelicità.
L’uomo muore se passa il tempo a coltivare se stesso; vive se non pensa più a sé, ma al fratello e a Dio.
I. Giordani
Il dolore ci butta tra le braccia di Dio.
B. Bianchi Porro
Vive completamente la legge di Dio soltanto chi vive la carità.
Nelle nostre confessioni dovremmo tenere sempre più presente i peccati contro la carità e nelle nostre preghiere dovremmo dare più spazio alla preghiera per la carità.
Gesù si preoccupa di chi sbaglia e non di chi fa il bene. Chi ha la grazia di essere nel bene, deve vivere per chi è ancora lontano dal bene. La vera disgrazia è fare il male: per questo Cristo si preoccupa del peccatore. Nel cristiano non esiste autentica bontà, se non condivide questa ansia di salvezza del Signore verso i fratelli.
Non ci si salva fuggendo dai fratelli che sbagliano, allontanando le persone difficili: ci si salva assumendo le situazioni scandalose, correndo i rischi, affondando le mani nel dolore e nella miseria.
La comunità è il luogo privilegiato della presenza di Dio. Lo ha detto Gesù: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20). Un forte individualismo si è insinuato anche nel vivere la fede, anche nel vivere il “giorno del Signore”, la domenica. Il Vangelo ci ricorda che Dio è reperibile nella vittoria sull’egoismo e nell’apertura alla comunità, che il recapito di Dio è la comunità.
Gran parte dei difetti dei fratelli sono nella retina del nostro occhio.
I. Giordani
Che cosa significa “parrocchia”? Parrocchia vuol dire: presenza di Cristo tra gli uomini attraverso una comunità.
Giovanni Paolo II
In paradiso ci pentiremo di una cosa sola: di non avere amato come Cristo ci ha amati.
La Chiesa è madre e le mamme piangono, perdonano, sperano, amano.
P. Mazzolari
Preghiera per la Chiesa
O Dio, nostro Padre, tu hai voluto che la tua Chiesa continuasse nel mondo l’opera di Cristo e fosse il segno vivente di lui.
Ti preghiamo che la Chiesa, che siamo noi, imiti il suo Capo.
Come Cristo ha compiuto la redenzione attraverso la povertà e le persecuzioni, così anche la Chiesa prenda la stessa via per comunicare agli uomini i frutti della salvezza.
Come Cristo è stato inviato da te, Padre, a dare la buona novella ai poveri, a cercare e salvare ciò che era perduto, così anche la Chiesa circondi di affettuosa cura quanti sono afflitti da umana debolezza e riconosca nei poveri l’immagine del suo Signore, povero e sofferente, e si metta a loro servizio con amore.
Gesù Cristo, pur essendo Dio, spogliò se stesso prendendo la natura di servo e per noi, da ricco qual era, si fece povero. Così la Chiesa non cerchi la gloria della terra, ma diffonda l’umiltà e l’abnegazione.
Pensieri 19
Se non bruci d’amore, molti moriranno di freddo.
F. Mauriac
Il segno che rivela Cristo risorto in mezzo a noi è l’amore fino all’eroismo del perdono.
C’è molta gente che sa fare la predica sul peccato, ma troppo pochi sanno far sentire che il bene è bello, che il volersi bene è bello, che il prodigarsi è bello.
P. Mazzolari
Dio ama nascondersi per impegnare l’uomo.
La testimonianza è far vedere con la nostra vita un mistero invisibile agli occhi di chi non crede.
Per capire il valore della salute, bisogna ammalarsi. Per capire la risurrezione di Cristo, bisogna aver sentito odore di morte dentro di noi.
Mettiamo l’orgoglio sotto i piedi e saremo liberi, sereni e fraterni: saremo creature che vivono e testimoniano la risurrezione di Cristo.
Beato Giovanni XXIII
Per il battesimo siamo risorti, ma per l’orgoglio siamo rimorti.
Don Giuseppe De Luca
Non si può staccare la verità dall’amore. Dio non è solo verità, ma anche amore. Egli abita unicamente nella verità che viene dall’amore.
R. Guardini
Gesù è al centro di tutto. E’ impossibile colpire un essere umano senza colpire lui, umiliare qualcuno senza umiliare lui, maledire o uccidere uno qualsiasi senza maledire o uccidere lui.
Leon Bloy
Signore, non perché mi sia stato detto che tu sei il Figlio di Dio, io ascolto la tua Parola, ma la tua Parola è bella al di sopra di ogni altra parola umana e da questo io riconosco che tu sei il Figlio di Dio.
André Gide
Nella vita c’è un solo modo per essere felici: vivere per gli altri.
L. Tolstoi
Chi comincia ad amare, deve essere pronto a soffrire.
San Pio da Pietrelcina.
La verità che non è scaldata dal calore del cuore è una verità tradita.
J. Sullivan
Preghiera
… Cristo, pensoso palpito,
Astro incarnato nelle umane tenebre,
Fratello che t’immoli
Perennemente per riedificare
Umanamente l’uomo,
Santo, Santo che soffri,
Maestro e fratello e Dio che ci sai deboli,
Santo, Santo che soffri
Per liberare dalla morte i morti
E sorreggere noi infelici vivi,
D’un pianto solo mio non piango più,
Ecco, ti chiamo, Santo,
Santo, Santo, che soffri.
G. Ungaretti, Vita d’uomo
Pensieri 20
Spesso noi cerchiamo Dio dove non c’è e aspettiamo da lui dei segni che non ci darà mai. Chi cerca un Dio guerriero, un Dio trionfatore e spavaldo resterà deluso, perché Dio non è così. Dio vince solamente attraverso l’amore che dà la vita.
L’amore di Dio non va considerato come un privilegio: è fuoco che spinge a servire, a cercare, a donare.
Dio è amore e può essere conosciuto soltanto amando come ama lui. I grandi conoscitori di Dio sono i santi, gli apostoli della carità, gli uomini e le donne della misericordia vissuta.
Soltanto l’amore è credibile, perché soltanto l’amore è presenza di Dio. Prova da accostarti al debole, al povero, al malato: sentirai la presenza di Dio. Prova a rinnegare il tuo orgoglio, a donare gratuitamente: sentirai la presenza di Dio.
Colui che stima il suo tempo troppo prezioso per poterlo perdere ad ascoltare gli altri, in realtà non avrà mai tempo né per Dio né per il prossimo; ne avrà soltanto per se stesso e per le proprie idee.
D. Bonhöffer
Nessuna vita è inutile, perché è pensata, voluta e amata da Dio. Ognuno ha un seme di bene da gettare nel mondo: un seme unico, necessario, irripetibile.
La bontà vince sempre: segretamente è stimata anche dai cuori più freddi, più solitari, più lontani.
San Luigi Orione
Il grande coraggio lo si ottiene con un continuo ricominciare. Infatti coraggio è aver paura, ma andare avanti lo stesso.
R. Bazin
Io temo che il cristianesimo sia tentato di trascurare l’essenziale, di voltarsi verso il mondo, verso il successo collettivo, verso la quantità e non verso la qualità pura. Ma ricordo ciò che mi diceva Bergson: la qualità è la quantità del domani!
J. Guitton
Fin quando si ama il proprio amico, non si può ancora dire se si ama Dio; ma quando si ama il proprio nemico, allora sì che è chiaro che si ama Dio.
S. Kierkegaard
I non cristiani possono essere nemici di un cristiano; un cristiano è sempre il tenero amico di ogni essere umano; egli ha per ogni essere umano i sentimenti del cuore di Gesù.
Beato Giovanni XXIII
La verità non rassicura nessuno: la verità impegna!
G. Bernanos
Preghiera
Ti rendiamo grazie, Padre di amore e di misericordia, per il tuo Figlio Gesù: lui che era senza peccato ha preso su di sé il peccato del mondo e attraverso il suo sacrificio ci libera da ogni male e ci riconcilia con te.
Pensieri 23
(sul Padre nostro 1)
La comunità cristiana santifica il nome del Padre quando è capace di mostrare al mondo la presenza di Dio-Amore con la parola e con la vita. E’ l’amore gratuito del credente verso ogni uomo che rivela al mondo il volto del vero Dio.
Il regno di Dio si concretizza nel servire e nel donare la propria vita per tutti.
La misericordia di Gesù è per tutti. Il cristiano deve vedere l’uomo con lo stesso sguardo di Dio ed essere veramente cattolico (universale), eliminando per sé e per tutti differenze e privilegi.
La preghiera e l’ascolto della Parola sono importanti per la vita cristiana, ma l’essenziale non è l’ascoltare e il dire, ma la concretezza del fare. La volontà di Dio è la carità.
L’obbedienza al Padre rende liberi. La libertà, secondo il Vangelo, è l’appartenenza al Signore.
Fare la volontà di Dio non è semplicemente obbedire ai suoi comandamenti come un servo, ma vivere come figlio “rivolto al Padre” (Gv 1,1).
Nei suoi insegnamenti Gesù non ci insegna soprattutto che cosa deve fare l’uomo per Dio, ma che cosa fa Dio per l’uomo. Nella parabola della pecora smarrita e ritrovata (Lc 15) egli non ci racconta che cosa deve fare il peccatore per convertirsi, ma che cosa fa Dio per convertirlo.
I bisogni dell’uomo sono tanti, ma il Padre nostro ne sottolinea solo tre: il pane, il perdono, la forza di non soccombere nella tentazione. In questo modo specifica quali sono i veri bisogni dell’uomo.
Il Padre non vuole né l’ingiustizia della miseria né l’ingiustizia dell’accumulo.
“Guardati dal dire nel tuo cuore: la mia forza e la robustezza della mia mano mi hanno procurato questo benessere. Ricordati del Signore tuo Dio, poiché Lui ti ha dato la forza di procurarti questo” (Deuteronomio 8,17-18).
La carità non può tollerare che ci siano dei fratelli nell’indigenza.
La bellezza delle cose non sta nel possederle, ma nel goderle insieme, trasformando le cose in relazioni.
Affannarsi per accumulare è idolatria. L’affanno è contro l’uomo, perché lo priva della gioia di vivere. L’accumulo fa imputridire: “Mosè disse loro: nessuno ne avanzi per domani. Ma essi non ascoltarono Mosè e alcuni ne presero di più per l’indomani: sorsero dei vermi e si corruppe. Mosè si irritò contro di loro” (Esodo 16, 19-20).
La richiesta del pane trova la sua verità in una situazione di bisogno urgente e necessario. In una società sazia e sciupona come la nostra è possibile chiedere al Padre con sincerità il pane per l’oggi? Sì, è possibile! Ma solo se coinvolgiamo nella richiesta milioni di uomini e intere popolazioni che lottano ogni giorno per la sopravvivenza.
Solo il confronto con la parola di Dio rivela il peccato. L’uomo è debitore per essenza: di fronte a Dio, dal quale ha ricevuto tutto, senza aver nulla di proprio da dare in cambio; di fronte agli altri dai quali ha ricevuto tante cose che spesso non si possono restituire, a cominciare dal dono della vita.
Chiedere il perdono dei peccati significa riconoscere la propria impotenza, proclamare la propria fiducia nella misericordia del Padre, affidarsi alla sua potenza che crea e rinnova (cf. Sal 51,12).
L’immagine più sconvolgente della solidarietà di Gesù con i peccatori è la Croce, dove il Figlio di Dio non solo muore per i peccatori, ma muore insieme a loro e come loro. Non c’è icona del perdono di Dio più trasparente e luminosa di questa.
“Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori” (Mt 9,13; Lc 5,32). “Chiamare” non significa disponibilità all’accoglienza di chi aspetta che l’altro venga, ma è l’iniziativa a senso unico e la ricerca della “pecora perduta, finché non la ritrova” (Lc 15,3-7). Nell’uso evangelico, poi, “chiamare” è un invito a partecipare attivamente alla missione. Dio chiama per mandare (cf. Mc 3,15). La vocazione è per la missione.
Nel Padre nostro si chiede perdono per sé e per tutti. Il cristiano non prega solo da figlio, ma sempre anche da fratello.
La risposta al perdono che Dio ci dona è il nostro perdono per i fratelli.
Il perdono di Dio è del tutto gratuito e senza misura.
Se non diamo il perdono, significa che non abbiamo accolto e compreso il perdono ricevuto da Dio. Nel perdono dato si scopre la verità del perdono ricevuto.
L’identità del cristiano e la sua appartenenza a Cristo è l’amore dei nemici. Chi ama il proprio nemico è figlio di Dio, perché la parentela si riconosce dalla somiglianza: somiglianza di comportamenti, di indole, di pensieri, di natura. Amare tutti è qualità divina. Chi la fa propria, mostra di essere veramente figlio di Dio. Questa caratteristica divina è colta nella creazione: il sole sorge per i cattivi e per i buoni e la pioggia feconda i campi dei giusti e degli ingiusti. Tale comportamento del Padre, che dobbiamo imitare, si manifesta nella legge della creazione, prima ancora che nella rivelazione evangelica.
Il Vangelo secondo Luca ci insegna che dobbiamo amare il nemico, perché vogliamo prolungare fino a lui la benevolenza di Dio: “Sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi” (6,35).
“Dio modellò il mondo davanti a sé, ma esso non stava ritto fino a che non creò il perdono” (Rabbi Eliezer).
I torti e le ragioni costituiscono un intreccio complesso e inestricabile, che solo il perdono può risolvere.
Chi è convinto di avere solo e sempre ragione non sarà mai un uomo capace di perdono.
“Non indurci in tentazione” non è l’espressione più felice e probabilmente non è neppure esatta. San Giacomo lo dice espressamente: “Nessuno, quando è tentato, dica: sono tentato da Dio; perché Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male” (Gc 1,13). Nel modo abituale del parlare degli ebrei “entrare in tentazione” non significa semplicemente “essere esposto alla tentazione”, ma “soccombere nella tentazione”.
Il termine greco peirasmos ha due significati: tentazione e prova. E’ chiaro che la tentazione al male non può venire da Dio, ma la prova sì. Ogni prova aiuta a progredire, affina lo spirito, purifica la fede, ma ogni prova è anche pericolosa: quando non è superata è un insuccesso. La preghiera del Padre nostro sottolinea questa possibilità e ci fa pregare per esserne liberati.
Gesù è stato sottoposto alla prova nel deserto (Mt 4,1 ss.; Lc 4,1 ss.) e nella sua passione (Mt 26,31 ss.; Lc 22,41 ss. ). Le due prove sono congiunte tra loro, come scrive Luca: “Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato” (4,13).
Il Padre deve liberarci prima di tutto dal male che è in noi: “Dal di dentro, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adulteri, malvagità, inganni, impudicizia, occhio cattivo, bestemmia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose vengono fuori dal di dentro” (Mc 7,21-23).
Satana è il tentatore dell’uomo, Dio è il difensore: a noi la scelta tra i due.
Il Padre nostro è la preghiera dei figli, non dei servi.
“La preghiera del Padre nostro non viene conclusa da una lode o da un ringraziamento, ma resta sospesa in un pressante grido di miseria” (O. Clément).
Preghiera
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
E rimetti a noi i nostri debiti
come noi li abbiamo rimessi a i nostri debitori
e non lasciarci soccombere nella tentazione,
ma liberaci dal male.
Mt 6,9-13
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno.
Il pane nostro, quello quotidiano,
continua a dare a noi ogni giorno,
e perdonaci i nostri peccati,
perché noi stessi perdoniamo
ad ogni nostro debitore,
e non lasciarci soccombere
nella tentazione.
Lc 11,2-4
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